
Il tema del risarcimento del danno può assurgere ad importanza cruciale nella vita dei singoli, delle famiglie e delle aziende.
Nella prospettiva di offrire un'assistenza multidisciplinare alle pretese risarcitorie di qualsiasi natura, l'avv. Mirella Tavano e l'avv. Andrea Guidi hanno dato vita ad una collaborazione che coniuga le competenze civilistiche a quelle penalistiche.
A seconda delle circostanze, la domanda risarcitoria potrà essere gestita in ambito transattivo ovvero azionata dinanzi alla giurisdizione civile.
In alternativa, qualora il danno fosse stato causato da un fatto costituente reato, il diritto al risarcimento potrà essere esercitato all'interno del processo penale mediante costituzione di parte civile.
In ogni caso lo studio si impegna a fornire una valutazione realistica della richiesta riparatoria, anche ricorrendo al parere di autorevoli consulenti tecnici e medico-legali.
Lo studio è in grado di assistere i propri clienti nella conclusione di contratti di finanziamento della lite, tramite enti terzi, che possano coprire sia le spese di giudizio sia quelle relative ad una possibile soccombenza (si tratta del recente istituto del Third Party Funding Litigation).
Il RISARCIMENTO DEL DANNO
Il diritto al risarcimento del danno è uno strumento giuridico fondamentale per tutelare chi abbia subito un pregiudizio ingiusto. La sua funzione è ripristinare, per quanto possibile, la situazione della vittima quale era anteriormente all'evento dannoso.
Ma da quali fatti può nascere concretamente questo diritto? La risposta è più articolata di quanto sembri: le fonti sono molteplici e comprendono sia illeciti civili e penali, sia inadempimenti contrattuali, sia ipotesi speciali previste dalla legge.
FONTI DEL DIRITTO AL RISARCIMENTO
Fatto illecito (responsabilità extracontrattuale - art. 2043 c.c.) Qualunque fatto doloso o colposo che provochi un danno ingiusto obbliga al risarcimento. Es. incidenti stradali, danneggiamento di beni. Fatti costituenti reato come diffamazioni, reati contro il patrimonio, frodi, lesioni personali dolose o colpose, incidenti sul lavoro, errori diagnostici o terapeutici.
Inadempimento o inesatto adempimento (responsabilità contrattuale - art. 1218 c.c.) Il debitore che non esegua correttamente la prestazione deve risarcire il danno. Es. mancata consegna di merce, lavori eseguiti male, ritardo ingiustificato in una prestazione.
Attività pericolose (art. 2050 c.c.) Chiunque eserciti un’attività pericolosa è responsabile dei danni, salvo che provi di aver adottato tutte le cautele. Es. lavori mediante uso di esplosivi, impianti industriali rischiosi, trasporto di sostanze chimiche, sport pericolosi.
Danno da cose in custodia (art. 2051 c.c.) Il custode di una cosa è responsabile dei danni che essa possa cagionare, salvo prova del caso fortuito. Es. caduta per pavimento scivoloso in un supermercato, distacco di cornicione, allagamento causato dalla rottura di un tubo, buche stradali.
Danno da animali (art. 2052 c.c.) Il proprietario o utilizzatore di un animale è responsabile dei danni che esso possa provocare. Es. aggressione da parte di un cane, danni a coltivazioni da animali domestici.
Rovina di edificio (art. 2053 c.c.) Il proprietario di un edificio è responsabile dei danni causati da rovina per difetto di manutenzione o costruzione. Es. crollo di balcone o tetto.
Responsabilità del produttore (Codice del Consumo - D.lgs. 206/2005) Il produttore risponde dei danni da prodotti difettosi. Es. elettrodomestico che causa incendio, farmaco con effetti nocivi non dichiarati.
Danno ambientale (Codice dell’Ambiente - D.lgs. 152/2006) Chi provoca danni all’ambiente deve provvedere al ripristino e al risarcimento. Es. inquinamento di fiumi, scarichi industriali abusivi, esalazioni tossiche.
Danno non patrimoniale (art. 2059 c.c.) È risarcibile nei casi previsti dalla legge, tipicamente in violazione di diritti fondamentali. Danno morale da reato, danno biologico, danno da perdita del rapporto parentale.